Vi invitiamo su
https://www.artq13.com/how-to-escape-from-the-cave-2023.html
alla replica di
"How To Escape from the cave"
azione performativa 3D, 2023
Ideato e prodotto dalla
Compagnia Teatrale artQ13 Avatāra
https://www.artq13.com/how-to-escape-from-the-cave-2023.html
alla replica di
"How To Escape from the cave"
azione performativa 3D, 2023
Ideato e prodotto dalla
Compagnia Teatrale artQ13 Avatāra
THEY LOOK SO REAL!
artQ13 - Compagnia Teatrale Avatāra
artQ13 - Compagnia Teatrale Avatāra
Nel Novecento, i maestri del teatro hanno perseguito l’ideale di un attore straordinario, fisicamente impeccabile, capace di accantonare la propria soggettività a favore delle esigenze sceniche. Con la sua «Statuaria mobile», Etienne Decroux teorizzava un attore il cui corpo non fosse meramente un supporto per veicolare sulla scena il testo letterario, ma divenisse un elemento comunicante completamente autonomo, in grado di poter scomporre ogni movimento, ogni segmento della propria fisicità, al fine di creare una nuova grammatica teatrale. Non molto distanti furono le elaborazioni di Gordon Craig, il quale auspicava la comparsa in teatro di una «Supermarionetta» che sostituisse l’attore tradizionale, superando gli automatismi fisici e psicologici dell’essere umano per mettersi a completa disposizione delle volontà dell’autore/regista.
Per più di un secolo, a partire da queste teorie sono nate scuole di teatro, si sono sviluppate pratiche recitative, e nuove modalità di esplorare tali discipline sono state trascritte e diffuse. Ma fino ad ora, vi era sempre una costante alla base di questo fermento: l’attore in carne ed ossa, il quale, oltre a fungere da interprete/creatore, in grado di arricchire la prospettiva di un regista con la propria esperienza, soffre anche tutti i limiti che normalmente si confacciano alla specie umana.
Oggi, la scienza ci offre uno strumento nuovo. La computer grafica 3D ha ormai raggiunto dei livelli qualitativi sorprendenti, offrendo la possibilità di creare delle realtà virtuali sempre più plausibili e precise. Talvolta, a primo acchito, risulta ostico distinguere una persona reale da un avatar digitale, e lo sguardo si deve affinare per cogliere le differenze. E dinanzi a questa tecnologia, la possibilità di creare dal nulla dei performer privi di limiti umani si conferma come una realtà sempre concreta.
Con They look so real!, artQ13 è lieta di presentare la Compagnia Teatrale Avatāra composta esclusivamente da attori virtuali tridimensionali, il primo ensemble al mondo completamente fuori dal tempo e dallo spazio. Questi personaggi virtuali si muovono nello studio di artQ13 ricreato a sua volta tramite la computer grafica 3D, un luogo espositivo svuotato dei suoi contenuti che si trasforma in un ambiente scenico disposto su più livelli, capace di essere agito e inquadrato ogni volta tramite differenti prospettive.
Forse, c’è ancora un po’ di strada da fare per giungere alla «Supermarionetta» sognata da Craig, ma può darsi che questa sia molto più breve di quanto immaginiamo. E, per il momento, osservando tutto questo, non può che ronzarci una frase per la mente: «Sembrano così reali».
Per più di un secolo, a partire da queste teorie sono nate scuole di teatro, si sono sviluppate pratiche recitative, e nuove modalità di esplorare tali discipline sono state trascritte e diffuse. Ma fino ad ora, vi era sempre una costante alla base di questo fermento: l’attore in carne ed ossa, il quale, oltre a fungere da interprete/creatore, in grado di arricchire la prospettiva di un regista con la propria esperienza, soffre anche tutti i limiti che normalmente si confacciano alla specie umana.
Oggi, la scienza ci offre uno strumento nuovo. La computer grafica 3D ha ormai raggiunto dei livelli qualitativi sorprendenti, offrendo la possibilità di creare delle realtà virtuali sempre più plausibili e precise. Talvolta, a primo acchito, risulta ostico distinguere una persona reale da un avatar digitale, e lo sguardo si deve affinare per cogliere le differenze. E dinanzi a questa tecnologia, la possibilità di creare dal nulla dei performer privi di limiti umani si conferma come una realtà sempre concreta.
Con They look so real!, artQ13 è lieta di presentare la Compagnia Teatrale Avatāra composta esclusivamente da attori virtuali tridimensionali, il primo ensemble al mondo completamente fuori dal tempo e dallo spazio. Questi personaggi virtuali si muovono nello studio di artQ13 ricreato a sua volta tramite la computer grafica 3D, un luogo espositivo svuotato dei suoi contenuti che si trasforma in un ambiente scenico disposto su più livelli, capace di essere agito e inquadrato ogni volta tramite differenti prospettive.
Forse, c’è ancora un po’ di strada da fare per giungere alla «Supermarionetta» sognata da Craig, ma può darsi che questa sia molto più breve di quanto immaginiamo. E, per il momento, osservando tutto questo, non può che ronzarci una frase per la mente: «Sembrano così reali».