ArtCrit AI
an AI-powered bot that takes on the role of a contemporary art critic and curator Daniela Cotimbo, 2024
produced by artQ13 - sympatric areas for artistic research
ArtCrit AI è un progetto innovativo per testare il comportamento dell’Intelligenza Artificiale nelle valutazioni critiche di opere d’arte contemporanee. La curatrice e storica dell’arte Daniela Cotimbo è stata invitata dall’artista Carlo Caloro a collaborare e a seguire ogni fase della sperimentazione.
All’interno del bot ideato da Caloro per emulare la curatrice e storica dell’arte Daniela Cotimbo sono stati inseriti per l’addestramento alla scrittura un corpus di testi critici e materiali di lavoro della stessa. Il bot una volta inserita una immagine e una breve descrizione dell’opera non si limita a copiare i testi che sono stati forniti al bot come input e neanche a cercare, come siamo abituati con i browser, frasi e parole simili che corrispondono alla richiesta posta al bot per poi ricomporle coerentemente con la richiesta di partenza. Il bot ArtCrit AI svolge un training, una attività di addestramento e di proiezioni statistico matematiche dei testi che ha ricevuto in input che utilizzano di riferimento e per questo motivo impara in modo autonomo a rispondere andando anche oltre la richiesta iniziale. Interagendo con ArtCrit AI nei testi troviamo di fatto suggerimenti che vanno oltre il materiale testuale inserito svolgendo il ruolo di assistente virtuale. In poche parole nel bot ArtCrit AI non c’è alcun rapporto tra l’output e l’input non esiste un database immenso di testi di Daniela Cotimbo dal quale copiano e assemblano frasi coerenti nel suo stile di scrittura. Machine Learning significa apprendimento autonomo e sulla base di un corpus di testi critici di Daniela Cotimbo inseriti nello specifico nella directory del bot ArtCrit ha appreso come formulare frasi comportandosi come un curatore e storico dell’arte virtuale.
La configurazione del bot ArtCrit AI è nota come un approccio closed domain, dove il bot opera entro i limiti di una base di conoscenza predeterminata e non integra nuove informazioni provenienti dall'esterno durante l'interazione. I testi critici redatti dal bot ArtCrit AI verranno supervisionati da Daniela Cotimbo con diversi colori verranno evidenziate frasi con spunti del bot e frasi coerenti con il pensiero e con lo stile della curatrice che verranno esposti accanto alle opere di Caloro all'interno di artQ13, spazio indipendente per la ricerca artistica a Roma sito in Viale della Piramide Cestia, 1, una serie di lavori che riflettono sulle contraddizioni della società contemporanea. Lo spazio è stato concepito dall’artista per creare un contrasto con l’artificiale, come una sorta di rifugio antiatomico, dove sono stati preservati artefatti ancora ideati e realizzati dall'intelletto umano senza il supporto dell'Intelligenza artificiale.
La scelta di esporre i testi critici generati dal bot accanto alle opere di Caloro all'interno di artQ13, simulando un ambiente visivo contrapposto all'artificialità denotata dalle tecnologie emergenti, serve a creare un ambiente di riflessione profonda sul ruolo e sui limiti dell'IA nel settore creativo. I risultati variabili nel tempo, data la continua autonomia di addestramento del bot, illustrano ulteriormente la fluidità e l'adattabilità potenziale dell'intelligenza artificiale in campi tradizionalmente dominati dell'intuizione e della sensibilità umana.
L'invito, durante l'esposizione, a riflettere sui cambiamenti antropologici e sui potenziali effetti dell'IA sulla fine delle arti umanistiche sottolinea le profonde implicazioni etiche e culturali del progetto. La questione riguardante la conservazione dell'eredità culturale umana in un'epoca di prevalenti innovazioni tecnologiche, accanto alla coesistenza e potenziale tensione tra sviluppo tecnologico e creatività artistica, arricchisce il discorso critico sulla posizione e sulla funzione dell'arte contemporanea.
A colpo d’occhio, scorrendo le schede critiche sarà possibile al visitatore di farsi una idea chiara del rapporto di coerenza scaturita dall’interazione tra umano e artificiale e valutarne i risultati. La stessa operazione ripetuta nel tempo darà risultati diversi poiché in generale e il bot ArtCrit AI continuerà il suo addestramento in piena autonomia. Lunedì 20 Maggio dalle 19.30 i visitatori saranno invitati a riflettere sulla questione dei cambiamenti antropologici in atto e della possibile fine delle arti umanistiche a causa della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo di ArtCrit AI non è demonizzare l'Intelligenza Artificiale, ma riflettere sui suoi potenziali impatti sulla cultura. Questa scelta tematica solleva questioni sulla conservazione dell'eredità culturale umana, sulla relazione tra arte e tecnologia e sul futuro dell'arte in un'epoca dominata da rapidi sviluppi tecnologici. L'esperimento condotto con ArtCrit AI impiegato per valutare criticamente opere d’arte contemporanee apre non solo nuove frontiere nell'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale, ma potrebbe anche rivoluzionare i futuri approcci alla valutazione critica in ambito artistico.
La configurazione del bot ArtCrit AI è nota come un approccio closed domain, dove il bot opera entro i limiti di una base di conoscenza predeterminata e non integra nuove informazioni provenienti dall'esterno durante l'interazione. I testi critici redatti dal bot ArtCrit AI verranno supervisionati da Daniela Cotimbo con diversi colori verranno evidenziate frasi con spunti del bot e frasi coerenti con il pensiero e con lo stile della curatrice che verranno esposti accanto alle opere di Caloro all'interno di artQ13, spazio indipendente per la ricerca artistica a Roma sito in Viale della Piramide Cestia, 1, una serie di lavori che riflettono sulle contraddizioni della società contemporanea. Lo spazio è stato concepito dall’artista per creare un contrasto con l’artificiale, come una sorta di rifugio antiatomico, dove sono stati preservati artefatti ancora ideati e realizzati dall'intelletto umano senza il supporto dell'Intelligenza artificiale.
La scelta di esporre i testi critici generati dal bot accanto alle opere di Caloro all'interno di artQ13, simulando un ambiente visivo contrapposto all'artificialità denotata dalle tecnologie emergenti, serve a creare un ambiente di riflessione profonda sul ruolo e sui limiti dell'IA nel settore creativo. I risultati variabili nel tempo, data la continua autonomia di addestramento del bot, illustrano ulteriormente la fluidità e l'adattabilità potenziale dell'intelligenza artificiale in campi tradizionalmente dominati dell'intuizione e della sensibilità umana.
L'invito, durante l'esposizione, a riflettere sui cambiamenti antropologici e sui potenziali effetti dell'IA sulla fine delle arti umanistiche sottolinea le profonde implicazioni etiche e culturali del progetto. La questione riguardante la conservazione dell'eredità culturale umana in un'epoca di prevalenti innovazioni tecnologiche, accanto alla coesistenza e potenziale tensione tra sviluppo tecnologico e creatività artistica, arricchisce il discorso critico sulla posizione e sulla funzione dell'arte contemporanea.
A colpo d’occhio, scorrendo le schede critiche sarà possibile al visitatore di farsi una idea chiara del rapporto di coerenza scaturita dall’interazione tra umano e artificiale e valutarne i risultati. La stessa operazione ripetuta nel tempo darà risultati diversi poiché in generale e il bot ArtCrit AI continuerà il suo addestramento in piena autonomia. Lunedì 20 Maggio dalle 19.30 i visitatori saranno invitati a riflettere sulla questione dei cambiamenti antropologici in atto e della possibile fine delle arti umanistiche a causa della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo di ArtCrit AI non è demonizzare l'Intelligenza Artificiale, ma riflettere sui suoi potenziali impatti sulla cultura. Questa scelta tematica solleva questioni sulla conservazione dell'eredità culturale umana, sulla relazione tra arte e tecnologia e sul futuro dell'arte in un'epoca dominata da rapidi sviluppi tecnologici. L'esperimento condotto con ArtCrit AI impiegato per valutare criticamente opere d’arte contemporanee apre non solo nuove frontiere nell'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale, ma potrebbe anche rivoluzionare i futuri approcci alla valutazione critica in ambito artistico.
LitCrit AI
sistema di intelligenza artificiale per la critica letteraria contemporanea
performance di poesia, 2024
produced by artQ13 - Sympatric areas for artistic research
LitCrit AI è un progetto innovativo per testare il comportamento dell’Intelligenza artificiale nelle valutazioni critiche di testi poetici contemporanei.
Le performance di poesia si svolgeranno all'interno di artQ13, spazio indipendente per la ricerca artistica a Roma sito in Viale della Piramide Cestia, 1.
L’obiettivo di LitCrit AI non è demonizzare l'Intelligenza artificiale, ma riflettere sui suoi potenziali impatti sulla cultura. Questa scelta tematica solleva questioni sulla conservazione dell'eredità culturale umana, sulla relazione tra arte e tecnologia e sul futuro dell'arte in un'epoca dominata da rapidi sviluppi tecnologici.
I risultati variabili nel tempo, data la continua autonomia di addestramento del bot, illustrano ulteriormente la fluidità e l'adattabilità potenziale dell'intelligenza artificiale in campi tradizionalmente dominati dell'intuizione e della sensibilità umana.
La questione riguardante la conservazione dell'eredità culturale umana in un'epoca di prevalenti innovazioni tecnologiche, accanto alla coesistenza e potenziale tensione tra sviluppo tecnologico e creatività artistica, arricchisce il discorso critico sulla posizione e sulla funzione dell'arte contemporanea.
LitCrit AI è un bot personalizzato impiegato come giuria artificiale per valutare criticamente la poesia contemporanea.
L’obiettivo di LitCrit AI non è demonizzare l'Intelligenza artificiale, ma riflettere sui suoi potenziali impatti sulla cultura. Questa scelta tematica solleva questioni sulla conservazione dell'eredità culturale umana, sulla relazione tra arte e tecnologia e sul futuro dell'arte in un'epoca dominata da rapidi sviluppi tecnologici.
I risultati variabili nel tempo, data la continua autonomia di addestramento del bot, illustrano ulteriormente la fluidità e l'adattabilità potenziale dell'intelligenza artificiale in campi tradizionalmente dominati dell'intuizione e della sensibilità umana.
La questione riguardante la conservazione dell'eredità culturale umana in un'epoca di prevalenti innovazioni tecnologiche, accanto alla coesistenza e potenziale tensione tra sviluppo tecnologico e creatività artistica, arricchisce il discorso critico sulla posizione e sulla funzione dell'arte contemporanea.
LitCrit AI è un bot personalizzato impiegato come giuria artificiale per valutare criticamente la poesia contemporanea.