Synchronicities: il progetto editoriale di artQ13 dedicato al percorso pluridisciplinare fra arti visive e sonore (Parte 1)
Synchronicities è il progetto editoriale di artQ13, nato da un’idea di Carlo Caloro e a cura di Virginia Guidi, performer, scrittrice e cantante. Synchronicities è un catalogo che raccoglie le testimonianze dirette di alcuni compositori invitandoli a riflettere sulle profonde interazioni tra tecnologia, produzione tecnologica e artistica, sull’incontro con le altre discipline e sul ruolo rivestito dall’ascoltatore.
Ciao, benvenuto nel Magazine di artQ13. Inauguriamo questo spazio digitale con il primo articolo dedicato a Synchronicities, un progetto editoriale di cui ti racconteremo in questo articolo e in uno successivo.
In questo articolo ti raccontiamo il progetto dal punto di vista di Carlo Caloro, ideatore e curatore insieme a Virginia Guidi, del volume di cui stiamo parlando. Nel secondo articolo invece ti racconteremo questo progetto dal punto di vista della curatrice, Virginia Guidi, che ha molto da dire dal suo punto di vista di performer, scrittrice e cantante.
In questo articolo ti raccontiamo il progetto dal punto di vista di Carlo Caloro, ideatore e curatore insieme a Virginia Guidi, del volume di cui stiamo parlando. Nel secondo articolo invece ti racconteremo questo progetto dal punto di vista della curatrice, Virginia Guidi, che ha molto da dire dal suo punto di vista di performer, scrittrice e cantante.
Iniziamo!
Chi è Carlo Caloro?
Caloro è un artista visivo che vive e lavora tra Roma e Colonia, nel suo lavoro di ricerca nel campo delle nuove tecnologie. Interessante è la sua duplice formazione, presso l’Accademia di Arti Mediali di Colonia, KHM e l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma dove ha svolto attività di ricerca nel campo delle nuove tecnologie applicate alla performance teatrale.
È inoltre il fondatore dello spazio indipendente artQ13.
Prima di continuare, se sei approdato qui per la prima volta, ti raccontiamo in breve che cos’è artQ13.
Come leggiamo a pagina 9 di Synchronicities, artQ13 è “Spazio indipendente a Roma, da sempre aperto alla collaborazione pluridisciplinare. L’obiettivo è quello di costituire una piattaforma ideale per la sperimentazione e la ricerca con ampi campi di indagine e di studio, al riparo da fini commerciali, in modo tale da garantire una piena autonomia. Ciò ha reso artQ13 anche un luogo d’incontro tra le arti visive e quelle sonore”.
Chi è Carlo Caloro?
Caloro è un artista visivo che vive e lavora tra Roma e Colonia, nel suo lavoro di ricerca nel campo delle nuove tecnologie. Interessante è la sua duplice formazione, presso l’Accademia di Arti Mediali di Colonia, KHM e l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma dove ha svolto attività di ricerca nel campo delle nuove tecnologie applicate alla performance teatrale.
È inoltre il fondatore dello spazio indipendente artQ13.
Prima di continuare, se sei approdato qui per la prima volta, ti raccontiamo in breve che cos’è artQ13.
Come leggiamo a pagina 9 di Synchronicities, artQ13 è “Spazio indipendente a Roma, da sempre aperto alla collaborazione pluridisciplinare. L’obiettivo è quello di costituire una piattaforma ideale per la sperimentazione e la ricerca con ampi campi di indagine e di studio, al riparo da fini commerciali, in modo tale da garantire una piena autonomia. Ciò ha reso artQ13 anche un luogo d’incontro tra le arti visive e quelle sonore”.
- Il volume
Synchronicities è un raccoglitore di testimonianze dirette di artisti che sperimentano le interazioni tra tecnologia e produzione artistica. Molto importante è il fatto che i temi citati poco fa possano incontrarsi con altri, superando quelle barriere che distinguono in maniera labile le discipline, interrogandosi perciò anche sul ruolo del fruitore, che si manifesta subito con la possibilità per il lettore di fruire delle opere realizzate, attraverso l’uso di QR code.
L’utilizzo del QR code prova dunque ad oltrepassare queste barriere, portando il lettore a fruire in prima persona dei contenuti sapientemente raccolti nel volume.
Nel catalogo è Carlo Caloro insieme a Virginia Guidi, performer, scrittrice e cantante a raccontare il progetto, evidenziando tutte le riflessioni che nascono dagli stessi artisti che “sono stati invitati a riflettere su alcuni punti chiave della creazione artistica: il rapporto con la tecnologia e la relazione con le altre discipline” (p.28 Synchronicities).
Synchronicities è uno strumento importante per chi si avvicina per la prima volta al tema della sperimentazione sonora. È una vera e propria raccolta di artisti provenienti da diverse aree geografiche che però si trovano a confrontarsi nelle loro opere con temi che risultano in sincronicità tra loro.
Che cosa intendiamo con l’espressione “in sincronicità”? Ne parla Carlo Caloro nel suo testo che apre il catalogo, “...The grand return of the breachers of the peace”.
- Carlo Caloro, The grand return of the breacher of the peace
Carlo Caloro, founder del progetto artQ13 e artista visivo, nel suo testo introduttivo al catalogo inizia a raccontare i temi portati dagli artisti e compositori nel volume iniziando con un termine apparentemente curioso: sincronicità. Un termine dal quale scaturisce poi la definizione più precisa di aree simpatriche, sulla quale non ci concentreremo in questo momento (altrimenti ti raccontiamo tutto il catalogo!) ma che giustifica la necessità di confermare, da parte di Caloro, che il termine interdisciplinarietà non basta a raccontare il progetto.
Andando avanti con il testo, entra in gioco un fattore particolarmente importante, probabilmente decisivo, per la descrizione delle opere nel volume, oltre al fatto che abbiano tutte in comune la sonorità, ovvero, il tempo.
L’accelerazione di quest’ultimo creato dalla società in continua evoluzione è un tema molto caro agli artisti, che influenza i loro lavori. Sono le tecnologie su cui si interrogano a rendere la vita più semplice e veloce e che nello stesso tempo, hanno necessità di essere studiate per comprenderne il valore. Infatti, nonostante esse siano molto utili all’essere umano, non modificano davvero la velocità di un momento, un minuto non potrà scorrere più velocemente, ma sempre in egual modo.
Ecco, Synchronicities analizza come il cambiamento della percezione temporale da parte dell’utente, possa portarlo a non approfondire più alcun tipo di tecnologia, alcun tipo di funzionamento di qualsiasi strumento.
Non è un caso che lo stesso Caloro affermi che “non abbiamo tempo per imparare a suonare un pianoforte, ma compriamo un videocorso di lezioni per farlo”.
(p.13 Synchronicities)
È ancora Caloro, due pagine dopo, a raccontare come il pubblico del mondo dell’arte “si sente sopraffatto dalla complessità dei concetti che sono alla base della produzione artistica. Anche in questo ambito le tecniche e la complessità finiscono per risultare incomprensibili da una vita che non lascia spazio al tempo necessario per acquisire un senso critico da parte del fruitore d’arte.”
(p.15 Synchronicities)
È quindi importante ritrovare il giusto equilibrio, per non provare il senso di insoddisfazione e disagio nel non riuscire a completare qualcosa o a studiare completamente un settore.Ma come si trova il giusto equilibrio?
Nel saggio dell’artista si citano diverse performance, alcune realizzate da egli stesso (Binding or not-Binding Commitments, 2019), in cui si cerca di mettere in evidenza come in un’epoca in cui la razionalità e l’apparente oggettività del mondo ci metta di fronte al costante bisogno di produzione (anche artistica), è proprio l’irrazionale a dare vita alla massima espressione culturale, laddove l’artista e il fruitore dell’opera riescono a spogliarsi dei precetti culturali di cui l’Occidente è intriso (su cui poi è basato il capitalismo).
Appassionarsi di qualcosa che ancora non si conosce è un processo difficile, perché questo implica riuscire a concentrarsi e scoprire la maggior parte di questo “mondo inesplorato”. Questo processo tuttavia è possibile nell’’ambito della musica contemporanea.
Proprio per questo, ci sentiamo di affermare, nasce il progetto di Synchronicities, per unire la creatività artistica e la musica, per creare uno strumento in grado di portare il sapere a una continua espansione.
Adesso che ti abbiamo raccontato qualcosa di quello che Carlo Caloro ha da dire all’interno dell’introduzione al volume, ti lasciamo al secondo articolo, dedicato al testo curatoriale di Virginia Guidi e a due dei progetti di Synchronicities.
A presto!
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Nel saggio dell’artista si citano diverse performance, alcune realizzate da egli stesso (Binding or not-Binding Commitments, 2019), in cui si cerca di mettere in evidenza come in un’epoca in cui la razionalità e l’apparente oggettività del mondo ci metta di fronte al costante bisogno di produzione (anche artistica), è proprio l’irrazionale a dare vita alla massima espressione culturale, laddove l’artista e il fruitore dell’opera riescono a spogliarsi dei precetti culturali di cui l’Occidente è intriso (su cui poi è basato il capitalismo).
Appassionarsi di qualcosa che ancora non si conosce è un processo difficile, perché questo implica riuscire a concentrarsi e scoprire la maggior parte di questo “mondo inesplorato”. Questo processo tuttavia è possibile nell’’ambito della musica contemporanea.
Proprio per questo, ci sentiamo di affermare, nasce il progetto di Synchronicities, per unire la creatività artistica e la musica, per creare uno strumento in grado di portare il sapere a una continua espansione.
Adesso che ti abbiamo raccontato qualcosa di quello che Carlo Caloro ha da dire all’interno dell’introduzione al volume, ti lasciamo al secondo articolo, dedicato al testo curatoriale di Virginia Guidi e a due dei progetti di Synchronicities.
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