Ciprian Muresan
Invisible Hand 2011
HD video, 8 min. 59 sec.
Un video che è anche documentazione di un azione. Un dialogo a distanza tra ironia e paradosso con un libro di Adam Smith, con il suo contenuto e non in ultimo con l'idea stessa di conservazione del sapere. Il video si svolge davanti ai nostri occhi come si svolge un'azione, un'operazione gratuita, di stampo quasi situazionista, un evento semplice che non cambia nulla ma cambia tutto.
Le immagini ci rimandano al significato delle parole, al lavoro sull'economia e sul pensiero di Adam Smith, al dialogo (im)possibile di esse coi nostri tempi e col nostro sistema di vita. Tutto si mescola mostrandoci il gesto, il lavoro grafico e il pensiero esso stesso grafico di Ciprian Muresan che nuota e si inserisce attorno e dentro al pensiero di Adam Smith. Un azione dissacrante e ironica di dialogo nel tempo, di aggiustamento, di commento, come una nota a piè di pagina, indelebile e sigillata.
Nasce nel 1977 a Cluj in Romania, e coi-editor del Magazine VERSION. Dal 2005 è editori di IDEA, Art + Society magazine (www.ideamagazine.ro).
Ha esposto a livello internazionale in numerosi spazi in tutta Europa e in America. Il suo lavoro, spesso site specific alterna installazioni a lavori grafici, disegni.
Invisible Hand 2011
HD video, 8 min. 59 sec.
Un video che è anche documentazione di un azione. Un dialogo a distanza tra ironia e paradosso con un libro di Adam Smith, con il suo contenuto e non in ultimo con l'idea stessa di conservazione del sapere. Il video si svolge davanti ai nostri occhi come si svolge un'azione, un'operazione gratuita, di stampo quasi situazionista, un evento semplice che non cambia nulla ma cambia tutto.
Le immagini ci rimandano al significato delle parole, al lavoro sull'economia e sul pensiero di Adam Smith, al dialogo (im)possibile di esse coi nostri tempi e col nostro sistema di vita. Tutto si mescola mostrandoci il gesto, il lavoro grafico e il pensiero esso stesso grafico di Ciprian Muresan che nuota e si inserisce attorno e dentro al pensiero di Adam Smith. Un azione dissacrante e ironica di dialogo nel tempo, di aggiustamento, di commento, come una nota a piè di pagina, indelebile e sigillata.
Nasce nel 1977 a Cluj in Romania, e coi-editor del Magazine VERSION. Dal 2005 è editori di IDEA, Art + Society magazine (www.ideamagazine.ro).
Ha esposto a livello internazionale in numerosi spazi in tutta Europa e in America. Il suo lavoro, spesso site specific alterna installazioni a lavori grafici, disegni.
Roman Kirschner
Leaking (for the time being)
Photo 50 x 70
A gray mass is contained in an object of repurposed wooden tables suspended from the ceiling. The mass is dripping from numerous holes in the tabletops. The drops fall onto a white plane on the floor while leaving thin threads floating in the air. Over time, the threads stick together and develop intricate meshworks.
Roman Kirschner (* 1975 Vienna) works as a visual artist and researcher. He has studied philosophy, art history and audiovisual art in Vienna and Cologne. Currently, he is the initiator and key-researcher of the arts-based research project „Liquid Things. Research on Active and Transitive Materials“ at the University of Applied Arts Vienna.
The focus of his work is on ideas of dynamic matter; transitive and transformative materials in contemporary art; and the mutual influence and penetration of material, imagination and epistemology from a processual perspective.
His work has been exhibited internationally in eg. Tokyo Museum of Photography (JP), Yerba Buena Center for the Arts San Francisco (USA), Woodstreet Galleries Pittsburgh (USA), Itaú Cultural Sao Paulo (BR), V2 (NL), Cornerhouse Manchester (UK), Lunds Konsthall (SWE), Akademie der Künste Berlin (DE), Kunsthalle und Künstlerhaus Wien (AT), Arko Art Center Seoul (ROK), National Art Museum of China, Beijing (CN).
Leaking (for the time being)
Photo 50 x 70
A gray mass is contained in an object of repurposed wooden tables suspended from the ceiling. The mass is dripping from numerous holes in the tabletops. The drops fall onto a white plane on the floor while leaving thin threads floating in the air. Over time, the threads stick together and develop intricate meshworks.
Roman Kirschner (* 1975 Vienna) works as a visual artist and researcher. He has studied philosophy, art history and audiovisual art in Vienna and Cologne. Currently, he is the initiator and key-researcher of the arts-based research project „Liquid Things. Research on Active and Transitive Materials“ at the University of Applied Arts Vienna.
The focus of his work is on ideas of dynamic matter; transitive and transformative materials in contemporary art; and the mutual influence and penetration of material, imagination and epistemology from a processual perspective.
His work has been exhibited internationally in eg. Tokyo Museum of Photography (JP), Yerba Buena Center for the Arts San Francisco (USA), Woodstreet Galleries Pittsburgh (USA), Itaú Cultural Sao Paulo (BR), V2 (NL), Cornerhouse Manchester (UK), Lunds Konsthall (SWE), Akademie der Künste Berlin (DE), Kunsthalle und Künstlerhaus Wien (AT), Arko Art Center Seoul (ROK), National Art Museum of China, Beijing (CN).
Britta Lenk
I 03, 2015
Installation
In I 03, 2015, Britta Lenk has addressed questions concerning how information/knowledge is taken in and, by means of repetition, is recorded in our brains as true. In psychology, one speaks of so-called truth effects, i.e. the fact that merely by hearing or reading something repeatedly, we automatically believe it to be true(r).
Using a reduced language of forms, it reflects upon the conditioning of viewing and brings up questions concerning the production and the binding character of reality and truth.
Britta Lenk (*1968 Mannheim) works as a visual artist.
She has studied literature, art history and applied linguistic in Siegen. Since 1997 she lives and works in Köln and Rome.
She is the Co-founder of the independent art space artQ13 in Rome.
Her works are not about everyday visual impressions, but rather about questions regarding our own perception, our own viewing, and our thoughts on this. These are issues that reflect the conditioning of our viewing and questions about the production and the binding character of reality and truth.
I 03, 2015
Installation
In I 03, 2015, Britta Lenk has addressed questions concerning how information/knowledge is taken in and, by means of repetition, is recorded in our brains as true. In psychology, one speaks of so-called truth effects, i.e. the fact that merely by hearing or reading something repeatedly, we automatically believe it to be true(r).
Using a reduced language of forms, it reflects upon the conditioning of viewing and brings up questions concerning the production and the binding character of reality and truth.
Britta Lenk (*1968 Mannheim) works as a visual artist.
She has studied literature, art history and applied linguistic in Siegen. Since 1997 she lives and works in Köln and Rome.
She is the Co-founder of the independent art space artQ13 in Rome.
Her works are not about everyday visual impressions, but rather about questions regarding our own perception, our own viewing, and our thoughts on this. These are issues that reflect the conditioning of our viewing and questions about the production and the binding character of reality and truth.
Iulia Morcov
Gli antenati
Installazione
Nell'installazione di Iulia Morcov il punto è trovare o immaginare la storia della sua famiglia: i ricordi dimenticati, i racconti di guerra, le tradizioni, le strane storie che ha ascoltato molte volte in passato. Queste storie svaniscono, sempre più pallide, più deboli ogni giorno, così diventano quasi proibite, in qualche modo sacre, e da questa sacralità nasce la necessità di conservarle. Le storie si svolgono e avvolgono insieme ai ritratti delle persone: nonni, parenti perduti, di cui non si conosce più nulla, amici dimenticati. “So che vivono dentro di me, eppure sono tutti quasi sconosciuti a me” scrive Iulia Morcov, “così raccolgo le storie su loro, le ultime tracce, le storie che ricordo, e cerco di immaginare il loro mondo.” Tra le nebbie del pensiero che ricorda ecco che appaiono immagini evanescenti simili a momenti sbiaditi e fugaci della coscienza.
Iulia Morcov nasce nel 1984 in Romania. Dopo aver studiato Belle Arti e grafica a Bucarest, vince diversi premi e numerose residenze tra cui una all'Accademia di Romania di Roma. Espone in numerose collettive e personali sopratutto in Romania e in Italia. La sua ricerca mette al centro un lavoro installativo in cui il fruitore si immerge in un pensiero grafico o oggettuale da cui viene spesso fuori un lavoro fotografico a tratti malinconico. Si tratta di lavori spesso attraversabili o installativi in cui la maniera grafica e il lavoro artistico si mescolano con un lavoro di ricerca sul passato sopratutto personale e familiare, visto come luogo della mente, come apparizione, percezione in meandri della coscienza.
Gli antenati
Installazione
Nell'installazione di Iulia Morcov il punto è trovare o immaginare la storia della sua famiglia: i ricordi dimenticati, i racconti di guerra, le tradizioni, le strane storie che ha ascoltato molte volte in passato. Queste storie svaniscono, sempre più pallide, più deboli ogni giorno, così diventano quasi proibite, in qualche modo sacre, e da questa sacralità nasce la necessità di conservarle. Le storie si svolgono e avvolgono insieme ai ritratti delle persone: nonni, parenti perduti, di cui non si conosce più nulla, amici dimenticati. “So che vivono dentro di me, eppure sono tutti quasi sconosciuti a me” scrive Iulia Morcov, “così raccolgo le storie su loro, le ultime tracce, le storie che ricordo, e cerco di immaginare il loro mondo.” Tra le nebbie del pensiero che ricorda ecco che appaiono immagini evanescenti simili a momenti sbiaditi e fugaci della coscienza.
Iulia Morcov nasce nel 1984 in Romania. Dopo aver studiato Belle Arti e grafica a Bucarest, vince diversi premi e numerose residenze tra cui una all'Accademia di Romania di Roma. Espone in numerose collettive e personali sopratutto in Romania e in Italia. La sua ricerca mette al centro un lavoro installativo in cui il fruitore si immerge in un pensiero grafico o oggettuale da cui viene spesso fuori un lavoro fotografico a tratti malinconico. Si tratta di lavori spesso attraversabili o installativi in cui la maniera grafica e il lavoro artistico si mescolano con un lavoro di ricerca sul passato sopratutto personale e familiare, visto come luogo della mente, come apparizione, percezione in meandri della coscienza.
Carlo Caloro
Soft Hard, 2015
silicone sculpture
A thin stream of silicone liquid with a coefficient of viscosity of 30000 cSt flowing coiling on itself on a stationary surface creating a cylinder of fluid cable.
The cylinder grows, reaches a critical height and collapses and the process begins again. Three lenses applied to the theca, one of them magnifies two and a half times the original size of the thin stream and the other two are directed towards the outside of the theca in the direction of the collection of books in the library.
Carlo Caloro lives and works in Cologne and Rome
He studied media art at the KHM, Academy of Media Arts, Cologne and direction at the National Academy of Dramatic Art of Rome"SilvioD'Amico" in Rome, where he researched in the field of new technologies applied to the theatrical performance. In 2014 he founded in Rome the independent space artQ13.
The common trait of his research aims to identify, by means of art's own instruments, the roles played by several types of certain structures or social systems, including art itself. Thus trying to maintain a balance with their complex and multidimensional environment.
For his investigations he uses different methodology specific to the field of mathematics, computer science, economics, biology, as well as sociology and psychology. he appropriates
Thus, he ironically highlights the conflict which splits the natural science from the Humanities and Social Sciences.
Soft Hard, 2015
silicone sculpture
A thin stream of silicone liquid with a coefficient of viscosity of 30000 cSt flowing coiling on itself on a stationary surface creating a cylinder of fluid cable.
The cylinder grows, reaches a critical height and collapses and the process begins again. Three lenses applied to the theca, one of them magnifies two and a half times the original size of the thin stream and the other two are directed towards the outside of the theca in the direction of the collection of books in the library.
Carlo Caloro lives and works in Cologne and Rome
He studied media art at the KHM, Academy of Media Arts, Cologne and direction at the National Academy of Dramatic Art of Rome"SilvioD'Amico" in Rome, where he researched in the field of new technologies applied to the theatrical performance. In 2014 he founded in Rome the independent space artQ13.
The common trait of his research aims to identify, by means of art's own instruments, the roles played by several types of certain structures or social systems, including art itself. Thus trying to maintain a balance with their complex and multidimensional environment.
For his investigations he uses different methodology specific to the field of mathematics, computer science, economics, biology, as well as sociology and psychology. he appropriates
Thus, he ironically highlights the conflict which splits the natural science from the Humanities and Social Sciences.