SYMPATRIC AREAS
Alice Schivardi
A suon di ali
a cura di artQ13
Domenica 26 Maggio 2019 - ore 12:30
Oasi Monumento Naturale
Palude di Torre Flavia
Alice Schivardi
A suon di ali
a cura di artQ13
Domenica 26 Maggio 2019 - ore 12:30
Oasi Monumento Naturale
Palude di Torre Flavia
Domenica 26 Maggio 2019 alle ore 12:30 lo spazio indipendente artQ13 inaugura il progetto Sympatric Areas presso l'Oasi Monumento Naturale Palude di Torre Flavia con l'artista Alice Schivardi che presenterà A suon di ali, opera performativa e video, frutto della ricerca condotta dall'artista sul luogo a partire da un'analisi ornitologica dell'ambiente e da una riflessione sulle antiche pratiche cultuali sugli uccelli.
A suon di ali è il primo appuntamento del progetto Sympatric Areas nato per coniugare la ricerca artistica ed ecologica a partire dall'area della Palude di Torre Flavia che si sviluppa lungo la costa tirrenica tra Cerveteri e Ladispoli. Come indica il titolo stesso, Simpatria, si riferisce alla coabitazione di diverse specie che si trovano nella stessa area geografica. Tale significato nel progetto condotto da artQ13 diventa metafora di indagine trasversale non solo in termini ambientali, ma anche di analisi delle dinamiche di coesistenza urbane, agricole, economiche, sociali e culturali.
Nella ricerca condotta da Schivardi -da sempre impegnata nel rintracciare le interconnessioni invisibili che legano gli elementi dell'Universo- oggetto di indagine diviene il legame tra esseri umani e uccelli attraverso l'ornitomanzia e l'antica pratica dell'uomo di leggere nel comportamento degli uccelli segnali di comunicazione con l'aldilà o previsioni del futuro. In questo ampio spettro di riflessione che intreccia liberamente ecologia, etologia e le discipline legate al culto, l'artista ha concepito A suon di ali, un rito-performance realizzato in collaborazione con Claudio Montuori (artista specializzato nella riproduzione del suono degli uccelli), per interpretare le invisibili connessioni del mondo degli uccelli, le loro pratiche di corteggiamento e accoppiamento, le misteriose reti di comunicazione. Lo studio delle 180 specie di uccelli che popolano l'area di Torre Flavia, di cui 40 a rischio di estinzione, ha portato Schivardi a realizzare un abito-scultura ispirato alle presenze ornitologiche dell'ambiente. L'abito-scultura sarà indossato dall'artista durante l'azione performativa come elemento mimètico e magico allo stesso tempo.
A suon di ali è il primo appuntamento del progetto Sympatric Areas nato per coniugare la ricerca artistica ed ecologica a partire dall'area della Palude di Torre Flavia che si sviluppa lungo la costa tirrenica tra Cerveteri e Ladispoli. Come indica il titolo stesso, Simpatria, si riferisce alla coabitazione di diverse specie che si trovano nella stessa area geografica. Tale significato nel progetto condotto da artQ13 diventa metafora di indagine trasversale non solo in termini ambientali, ma anche di analisi delle dinamiche di coesistenza urbane, agricole, economiche, sociali e culturali.
Nella ricerca condotta da Schivardi -da sempre impegnata nel rintracciare le interconnessioni invisibili che legano gli elementi dell'Universo- oggetto di indagine diviene il legame tra esseri umani e uccelli attraverso l'ornitomanzia e l'antica pratica dell'uomo di leggere nel comportamento degli uccelli segnali di comunicazione con l'aldilà o previsioni del futuro. In questo ampio spettro di riflessione che intreccia liberamente ecologia, etologia e le discipline legate al culto, l'artista ha concepito A suon di ali, un rito-performance realizzato in collaborazione con Claudio Montuori (artista specializzato nella riproduzione del suono degli uccelli), per interpretare le invisibili connessioni del mondo degli uccelli, le loro pratiche di corteggiamento e accoppiamento, le misteriose reti di comunicazione. Lo studio delle 180 specie di uccelli che popolano l'area di Torre Flavia, di cui 40 a rischio di estinzione, ha portato Schivardi a realizzare un abito-scultura ispirato alle presenze ornitologiche dell'ambiente. L'abito-scultura sarà indossato dall'artista durante l'azione performativa come elemento mimètico e magico allo stesso tempo.
Sympatric Areas – artQ13 - 2019
“Sympatric Areas” è un progetto di ricerca artistica ed ecologica a lungo termine curato da artQ13 in collaborazione con il Monumento Naturale “Palude di Torre Flavia”, che si estende lungo la costa tirrenica tra Cerveteri e Ladispoli. Simpatria è un termine mutuato dalla biologia che si riferisce alla coabitazione di diverse specie nelle stesse aree geografiche e, in senso traslato, il lavoro propone come “oggetto di indagine non solo la riserva naturale, ma anche le aree di contatto e coesistenza limitrofe tra cui le aree urbane, agricole, economiche, sociali e culturali.
L'approccio pensato è di tipo transdisciplinare incentrato più sulla comunanza di contenuti e temi, anziché sulla condivisione di metodologie proprie di ogni singola disciplina, con l'intento di promuovere forme di cooperazione ed interazione possibili nate dalla coabitazione in “simpatria” tra gli artisti ed i ricercatori impegnati sul territorio nello studio degli ecosistemi (Rete LTER-Italia - Ricerche Ecologiche di Lungo Termine e ecosistemi) e sulla biodiversità (LifeWatch).
“Sympatric Areas” è un progetto di ricerca artistica ed ecologica a lungo termine curato da artQ13 in collaborazione con il Monumento Naturale “Palude di Torre Flavia”, che si estende lungo la costa tirrenica tra Cerveteri e Ladispoli. Simpatria è un termine mutuato dalla biologia che si riferisce alla coabitazione di diverse specie nelle stesse aree geografiche e, in senso traslato, il lavoro propone come “oggetto di indagine non solo la riserva naturale, ma anche le aree di contatto e coesistenza limitrofe tra cui le aree urbane, agricole, economiche, sociali e culturali.
L'approccio pensato è di tipo transdisciplinare incentrato più sulla comunanza di contenuti e temi, anziché sulla condivisione di metodologie proprie di ogni singola disciplina, con l'intento di promuovere forme di cooperazione ed interazione possibili nate dalla coabitazione in “simpatria” tra gli artisti ed i ricercatori impegnati sul territorio nello studio degli ecosistemi (Rete LTER-Italia - Ricerche Ecologiche di Lungo Termine e ecosistemi) e sulla biodiversità (LifeWatch).
Alice Schivardi
Nata ad Erba (CO) nel 1976, dopo il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, si trasferisce a Roma. Attualmente vive e lavora tra Roma e New York. Tra le sue mostre personali più recenti, “J’étais fille unique”, Natoli Mascarenhas, Principato di Monaco (F), Ero figlia unica alla Fondazione Pescheria Centro Arti visive di Pesaro (2015), Wormholes presso il Museo del Los Sures in collaborazione con I.S.C.P di New York (2014). Ha partecipato a mostre collettive presso: Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci a Prato, Lia Rumma gallery a Napoli (2018), La Galleria Nazionale a Roma (2017), Richard Saltoun gallery, Londra, Auditorium Parco della musica, Roma (2015), Palazzo Trinci, Foligno (2014), evento collaterale alla 53esima Biennale di Venezia (2009) e all’American Academy in Rome (2008). Ha partecipato a numerosi premi tra cui Premio Cairo a Palazzo Reale di Milano, HDRA’ Prize, Palazzo Fiano, Roma, Premio Maretti al Museo PAN di Napoli e ha vinto il primo premio Videominuto al Museo Pecci di Prato.
Nata ad Erba (CO) nel 1976, dopo il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, si trasferisce a Roma. Attualmente vive e lavora tra Roma e New York. Tra le sue mostre personali più recenti, “J’étais fille unique”, Natoli Mascarenhas, Principato di Monaco (F), Ero figlia unica alla Fondazione Pescheria Centro Arti visive di Pesaro (2015), Wormholes presso il Museo del Los Sures in collaborazione con I.S.C.P di New York (2014). Ha partecipato a mostre collettive presso: Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci a Prato, Lia Rumma gallery a Napoli (2018), La Galleria Nazionale a Roma (2017), Richard Saltoun gallery, Londra, Auditorium Parco della musica, Roma (2015), Palazzo Trinci, Foligno (2014), evento collaterale alla 53esima Biennale di Venezia (2009) e all’American Academy in Rome (2008). Ha partecipato a numerosi premi tra cui Premio Cairo a Palazzo Reale di Milano, HDRA’ Prize, Palazzo Fiano, Roma, Premio Maretti al Museo PAN di Napoli e ha vinto il primo premio Videominuto al Museo Pecci di Prato.